Anche Colle Cesarano in questi giorni è avvolta dal candido manto sceso su Roma e Provincia. E, mentre tutte le attività si svolgono regolarmente – garantendo ai pazienti e alle loro famiglie tutti i servizi riabilitativi previsti – c’è anche l’occasione per vivere momenti in compagnia e godere di tutti i lati positivi di questo evento meteorologico eccezionale.
Colle Cesarano è infatti dotata di vasti spazi all’aperto, caratteristica non comune tra i Centri Psichiatrici.
“La disponibilità di un parco e del suo verde regala ai nostri ospiti una cornice fuori dall’ordinario, dove le attività riabilitative e ricreative all’aria aperta si intrecciano con quelle svolte all’interno delle strutture.” Spiega la dottoressa Daniela Ruggiero, psicologa e psicoterapeuta e responsabile delle attività riabilitative di Colle Cesarano.
“Una semplice passeggiata, una corsa o una partita di bocce, consentono così all’ospite di vivere una sensazione di libertà e leggerezza all’interno di un contesto protetto dove – al di là della malattia – il verde, il sole e l’aria sul viso alimentano la speranza e l’impegno per potercela fare. Per ognuno di loro, immergersi tra i piacevoli suoni del verde che spengono i rumori della mente, vuol dire trovare una strada per provare a contrastare l’ansia e la depressione. Si tratta di entrare in sintonia con i tempi di una natura che, nel suo progredire attraverso momenti di quiete e di vigore, insegna la virtù della “pazienza” secondo un processo dove il “tutto” e il “subito” non esistono a garanzia di una nuova rinascita.” Prosegue l’esperta
“Il “sacrificio” del freddo palpabile tra la neve per la costruzione di opere d’arte di ghiaccio, La strategia di una partita di calcio l’impegno nell’ortoterapia sono soltanto alcune delle innumerevoli arre stimolate delle attività svolte all’esterno! In uno spazio dove un mix di colori contrasta il grigiore spesso associato alla depressione – o più generalmente al disagio psichico – le attività ricreative rispondono anche al prezioso bisogno di stare in gruppo per riscoprire quel sano senso del “noi” capace di far uscire dall’isolamento spesso fedele e indesiderato compagno del disagio psicologico.
“Un “noi” che nasce dalla condivisione, grazie ad una mente più rilassata, più “aperta” e capace di meglio interagire con l’altro;” – precisa la psicologa – un “noi” che nell’incontro con gli operatori diviene capace di far sentire gli ospiti “vivi” abitanti del mondo. Proprio questa vivacità e questa sensazione di benessere consente all’ospite di rientrare tra le mura domestiche della comunità alleggerito dalla pesantezza di quei problemi, quelle paure e quei timori che la natura, come gli operatori, ha saputo ascoltare. “conclude la Ruggiero.
Ecco quindi che il parco, sia nell’esercizio di una professione che nel proseguimento di un percorso terapeutico, può rappresentare per tutte le persone che vivono Colle Cesarano- operatori e pazienti – uno spazio fisico e mentale che, definito dalle pareti della natura, fa incontrare la domanda di una cura con l’offerta di un aiuto, uno spazio dove …. è proprio il caso di dirlo … poter tornare per “ossigenare la mente”.