Se si parla di “reparto” (per quanto riguarda una struttura sanitaria) spesso saltano alla mente immagini di un luogo asettico, medicalizzato, chiuso e anonimo.
E invece, anche un reparto può diventare, non solo uno spazio fisico dove si viene curati perché affetti da una malattia, ma soprattutto un luogo dove si sviluppa una vita comunitaria fatta di condivisione e relazioni.
E’ quanto accade nella nostra Struttura, dove “L’attenzione al contesto e alle relazioni tra gli ospiti e tra loro e gli operatori comporta il riconoscimento di quanto il reparto sia una realtà ineliminabile fatta di rapporti fortemente connotati di emozionalità” – spiega la dottoressa Federica Esposito, tecnico di riabilitazione di Colle Cesarano – “Diviene, quindi, centrale chiedersi se nel complesso divenire delle relazioni quotidiane, gli ospiti siano capaci d’influenzarsi positivamente e in modo reciproco creando un ambiente curante” specifica la dottoressa.
Il gruppo di reparto, così come le altre attività organizzate a Colle Cesarano, mira dunque a contrastare la chiusura psicotica e l’isolamento relazionale che caratterizzano la maggior parte degli ospiti e si pone non solo come spazio di comunicazione tra la struttura e i pazienti, ma soprattutto come il luogo entro cui la vita comunitaria diventa oggetto di riflessione e condivisione
“Obiettivo è imparare a tollerare lo stare insieme all’interno di un clima costruttivo di confronto su quanto caratterizza le giornate all’interno del reparto” – prosegue l’esperta –“Esporsi all’interno di un gruppo, rispetto a specifiche tematiche proposte dagli ospiti o suggerite da quanto accaduto durante la settimana, consente l’acquisizione di un senso di responsabilità rispetto alle proprie opinioni, la possibilità di accostarsi alla propria storia personale attraverso le reazioni agli eventi della vita nel reparto, a dissipare sospettosità e diffidenze nei confronti degli altri ospiti e degli operatori, di conoscersi e ridurre l’ansia della convivenza, dando la possibilità di raccontarsi rispetto alle proprie preoccupazioni” conclude la Esposito.
La riflessione sulla reazione e il comportamento di ciascuno degli ospiti, che vive e interagisce nel reparto e con il reparto, consente, dunque, la nascita e lo sviluppo di uno spirito di cooperazione, generante sentimenti di fiducia, senso di amicizia, e appartenenza.
La possibilità di confrontarsi rispetto ai vissuti relativi alla loro permanenza nella struttura e il riappropriarsi di uno spazio sano di comunicazione porta anche favorire un miglioramento della compliance al trattamento, all’interno di un più ampio processo di (ri)costruzione di un senso all’esistenza.