Depressione, disturbi d’ansia e del sonno, e ancora patologie mentali legate alla violenza o alla discriminazione di genere. L’universo femminile è il più esposto a disagi psichici.
“Ciò avviene soprattutto in alcuni delicati passaggi della vita della donna, quali gravidanza, puerperio e menopausa – spiega la dott.ssa Cristina Gilormo dell’equipe sanitaria della Struttura per Trattamenti Psichiatrici Intensivi Territoriali di Colle Cesarano- inoltre, i molteplici ruoli che oggi le donne ricoprono nel contesto sociale le espongono a un rischio più alto della media di soffrire di patologia mentale – prosegue l’esperta – C’è da aggiungere, poi, che i disagi legati alla salute mentale coinvolgono la donna non solo come paziente. Infatti, in virtù del suo ruolo svolto all’interno della società e in particolare della famiglia, la donna è anche caregiver, in prima linea nell’assistere i familiari con un carico di straordinaria fatica (non solo fisica) quando si tratta di persone care affette da malattia psichica – specifica la dottoressa – Non va poi trascurato il discorso legato alla discriminazione sessuale, che a sua volta può provocare problemi per le difficili condizioni di lavoro. Un estremo, ma purtroppo molto comune, esempio di disuguaglianza di genere è la violenza sessuale e domestica, che contribuisce all’elevata prevalenza di malattie psichiche tra le donne. Rispetto a quello maschile, infatti, il sesso femminile è molto più vulnerabile, soprattutto rispetto ad alcune patologie: ansia, depressione, effetti della violenza sessuale e domestica, uso di sostanze stupefacenti.” Spiega la Gilormo.
La promozione della salute di genere diventa allora fondamentale.
“È quanto mai essenziale promuovere un’indagine a tappeto per monitorare la situazione Paese per Paese rispetto a questi fattori socioculturali, economici, legali e ambientali che incidono sulla salute mentale delle donne – dichiara – È necessario costruire un modello, basato sulle differenze di genere, dei bisogni sanitari, in modo da poter poi analizzare i determinanti critici della salute mentale femminile, con l’obiettivo di migliorare e promuovere la salute delle donne. Devono essere individuati i fattori di rischio e, dove possibile, deve essere fatta una chiara distinzione tra le opportunità disponibili per intraprendere azioni specifiche e mirate sull’individuo e quelle che invece si rivolgono a un target più ampio.” Conclude l’esperta.