Crediamo davvero che il disagio o l’insorgenza di un disturbo psichiatrico siano
questioni che non ci toccano da vicino?
Crediamo che i ritmi di vita così elevati, gli obiettivi performanti che la società ci richiede,
l’instabilità emotivo/relazionale, il mobbing lavorativo, uno shock, un’ansia che ci blocca,
siano argomenti che non ci possano colpite in prima persona?
Il Ministero Della Salute dice che “Con l’espressione salute mentale si fa riferimento ad uno stato di benessere emotivo e psicologico nel quale l’individuo è in grado di sfruttare le sue capacità cognitive o emozionali, esercitare la propria funzione all’interno della società, rispondere alle esigenze quotidiane della vita di ogni giorno, stabilire relazioni soddisfacenti e mature con gli altri, partecipare costruttivamente ai mutamenti dell’ambiente, adattarsi alle condizioni esterne e ai conflitti interni”.
Per il 10 Ottobre di ogni anno, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha indetto la Giornata Mondiale della Salute Mentale. Tale ricorrenza ha come obiettivo quello di sensibilizzare ed informare tutti riguardo un argomento ancora poco conosciuto e purtroppo ancora molto stigmatizzato.
“La salute mentale è parte integrante della salute generale di un individuo ma questo, per la società in cui viviamo, è ancora troppo spesso considerato un argomento tabù. I disturbi psichici rappresentano il 30% di tutte le disabilità e si registrano dati sempre in crescita con esordi sempre più precoci – spiega la
dott.ssa Virginia Russo, tecnico della riabilitazione di Colle Cesarano.
L’OMS, nelle sue proiezioni per il 2020, ha indicato che il numero degli utenti affetti da disturbi mentali è destinato ad aumentare: si stima infatti che la percentuale dei bambini e degli adolescenti che avranno bisogno di un supporto psicologico o psichiatrico si aggirerà attorno al 20%.
“Alla luce di questi dati nasce l’esigenza di insegnare ad individuare gli elementi essenziali per prevenire o trattare in modo tempestivo l’insorgenza del disagio, affinché non si sottovalutino i primi segnali d’allarme e non si permetta al disturbo di cronicizzarsi, rendendo meno efficace qualsiasi tipo di trattamento – spiega la dott.ssa Daniela Ruggiero, psicologa psicoterapeuta e responsabile delle attività riabilitative di Colle Cesarano- Effettuare una diagnosi precoce, infatti, favorisce l’accesso alle cure, a personale specializzato e a strutture dedicate. Chiedere aiuto non deve più rappresentare una vergogna o incutere timore, bensì bisogna iniziare a comprendere che il primo fondamentale passo per affrontare il problema è la comprensione e l’accettazione di una situazione psicologica sofferente. I disturbi psichici sono curabili, non tutti sono guaribili, ma è possibile vivere una vita funzionale e dignitosa se sostenuti da terapie e professionisti adeguati – conclude l’esperta.